Centro Mindfulness Firenze
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Infertilità di coppia e mindfulness

Il problema dell’infertilità è qualcosa che nella nostra società sta diventando sempre più comune, vuoi per l’avanzare dell’età media in cui la coppia comincia a cercare uninfertilità di coppia e il sostegno della mindfulnessa gravidanza, vuoi per uno stile di vita troppo stressante che talvolta non si allinea con le richieste di un organismo che dovrebbe essere pronto per accoglierla.

Naturalmente vengono incontro a questo problema le proprietà della medicina moderna, che grazie alle nuove tecnologie, permette di aiutare una coppia con poca fertilità a raggiungere il suo obiettivo di procreazione: dai farmaci in grado di stimolare l’apparato riproduttivo, sia maschile che femminile, alle tecniche di procreazione assistita ed artificiale.

Purtroppo spesso si sottovaluta l’impatto emotivo che tutte queste procedure, sia quelle diagnostiche (per capire qual è la causa dell’infertilità) sia quelle terapeutiche, hanno sulla persona (più spesso ne è soggetta la donna per ovvi motivi) e sulla coppia: l’esposizione del proprio corpo, della propria intimità di coppia, la paura che non ci sia un buon fine, la percezione di essere sottoposti a un giudizio circa una incapacità a procreare..sono solo alcuni dei vissuti dolorosi che le persone con questo problema possono trovarsi a sperimentare.

Il supporto psicologico è quindi molto importante, anche, e non ultimo, nel momento in cui le varie procedure portassero solo a ripetuti e dolorosi fallimenti, al fine di accettare la dolorosa realtà di non poter avere un figlio.

Come può essere utile la mindfulness in questo ambito?

Spesso abbiamo la percezione che la procreazione, come altri aspetti della nostra vita che rientrano nell’ambito delle scelte, sia sotto il nostro controllo, e questa purtroppo è una grande illusione.

Tuttavia spesso siamo così scollegati dal nostro corpo da non riuscire a cogliere dei segnali importanti che il corpo ci manda, che magari riteniamo normali e ai quali non prestiamo sufficiente attenzione; come un calcolo algebrico pensiamo che se abbiamo fatto tutto il percorso medico necessario alla procreazione allora dovrebbe arrivare il figlio.

Forse non riusciamo ad ascoltare bene il nostro corpo. Forse dovremmo imparare di più a sentirlo, può darsi che abbia cose molto importanti da dirci: che siamo troppo stanchi, o troppo stressati dal lavoro, che avremmo bisogno di una pausa, che ci sono delle cose che vanno cambiate, se possibile, nella nostra vita, o nella nostra relazione di coppia.

La mindfulness, la consapevolezza, è una preziosa alleata in questo: ci aiuta ad ascoltarci, a capire se la nostra relazione con noi stessi, prima di tutto, è sana, fatta di un giusto equilibrio fra piacere e dovere, rilassamento e impegno, permettendoci di uscire da quelli che sono i nostri abituali schemi di comportamento, che spesso sono dettati da esperienze passate che ci hanno plasmato sia nel modo in cui vediamo la realtà sia nel modo in cui ci comportiamo e ci aspettiamo le cose dall’esterno.

Ci aiuta a fermarci, a sostare nel qui e ora, imparando a godersi quello che c’è quando c’è, ristabilendo un contatto intimo e profondo con noi stessi, fatto di gentilezza e di una riduzione della critica che spesso ci accompagna nelle cose che facciamo. E’ un atto di amore e di cura verso se stessi che può essere più profondo di una pratica medica tradizionale. Soprattutto quando ogni pratica medica tradizionale è stata tentata e purtroppo senza successo.

E questa gentilezza verso se stessi aiuta a essere accettanti, a rimanere, cioè, proprio con quelle parti dell’esperienza che meno ci piacciono, che rifiutiamo, che non vogliamo vedere perché ci fanno paura o ci deprimono troppo; e quindi è un valido aiuto per quelle situazioni in cui, di fronte alla dolorosissima evidenza che tutto è stato provato e niente è servito, è necessario guardare in faccia al dolore, accettarlo, senza rassegnazione, ma riuscendo, attraverso la consapevolezza, a creare uno spazio in cui tutta la nostra esperienza può essere contenuta senza farci schiacciare, per quanto dolorosa sia.

Dr.ssa Marina Ciampelli

Psichiatra

Psicoterapeuta Cognitivo-comportamentale

Istruttore Mindfulness

marinaciampelli@gmail.com

 

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