Centro Mindfulness Firenze
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Disturbi Ossessivo-Compulsivo Correlati

In questa categoria sono descritti:

  1. disturbo ossessivo-compulsivo
  2. disturbo da accumulo
  3. tricotillomania
  4. disturbo da dismorfismo corporeo

Disturbo Ossessivo Compulsivo e Correlati

Nell’ultimo manuale per la classificazione diagnostica DSM 5, la categoria Disturbo Ossessivo Compulsivo e Correlati comprende: Il Disturbo Ossessivo Compulsivo, Il Disturbo da Accumulo, la Tricotillomania e il Disturbo da Escoriazione della pelle oltre che il Disturbo Ossessivo Compulsivo e Correlati indotto da sostanze, quello dovuto ad un’altra condizione medica, e il Disturbo Ossessivo Compulsivo e correlati senza specificazione come il disturbo da comportamento ripetuto e o la gelosia patologica.
Fino alla nuova edizione del DSM questi quadri psicopatologici non si trovavano tutti sotto un medesimo ombrello (il DOC infatti faceva parte dei Disturbo d’ansia); da adesso invece vengono racchiusi nel capitolo tutti questi disturbi che, secondo le evidenze, sono in stretta interconnessione.
Vi sono numerose sovrapposizioni ma anche altrettante differenze fra questi quadri che è opportuno pertanto approfondire e conoscere.
Il minimo comune denominatore è comunque il fatto che differiscono tutti dalle normali preoccupazioni in quanto risultano eccessivi e persistono oltre gli appropriati periodi evolutivi.

Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo (conosciuto anche come DOC) è un disturbo caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni.

Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi e ripetitivi, percepiti come incontrollabili da chi li sperimenta. Tali idee sono sentite come disturbanti e solitamente giudicate come infondate o eccessive.
Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi o azioni mentali che permettono di alleviare momentaneamente il disagio provocato dalle ossessioni.
Circa il 2, 3 % della popolazione è colpita dal DOC senza differenze di genere. L’esordio è solitamente nella prima età adulta, tuttavia può esordire anche in infanzia o adolescenza.

Disturbo da Accumulo

Il Disturbo da Accumulo è una diagnosi che si trova nella categoria dei Disturbo Ossessivo Compulsivo e correlati, nella categorizzazione diagnostica del DSM 5.
Questo disturbo è caratterizzato dalla difficoltà di gettare via o di separarsi da oggetti propri, indipendentemente dal loro reale valore e tale manifestazione si può considerare una condizione protratta nel tempo piuttosto che segnale di un momento transitorio. Il liberarsi dal proprio averi genera un forte disagio pertanto, sovente, la persona si trova a non poter buttare via alcunché generando una condizione di ingombro degli spazi vitali propri e spesso dei familiari che si trovano vicino alla persona stessa.

Tricotillomania (disturbo da strappamento di peli)

La Tricotillomania così come il Disturbo da Accumulo, e il Disturbo da Dismorfismo Corporeo rientrano, secondo la classificazione del DSM 5, all’interno della categoria Disturbo Ossessivo Compulsivo e Correlati.
La manifestazione principale della Tricotillomania è il ricorrente strapparsi peli o capelli. Le zone più comuni sono il cuoio capelluto, le sopracciglia e le ciglia.
Tale comportamento può verificarsi in vari momenti della giornata oppure più raramente ma per lunghi periodi di tempo.
Secondo i criteri diagnostici lo strapparsi i peli porta alla perdita di questi, tuttavia spesso la persona può strappare capelli o peli in modo più distribuito oppure nascondere le aree interessate in modo da tentare di nascondere o non rendere visibile agli altri la zona del corpo interessata.
Le persone con questa problematica hanno provato più volte ad interrompere il comportamento senza riuscirvi, ma ciò che riferiscono rispetto allo strappare i peli è che questo “allevia tensione o da piacere e gratificazione”. Solitamente il comportamento compulsivo è messo in atto in solitudine magari mentre si legge o si guarda la tv. A volte è un comportamento deliberato e cosciente ma la maggior parte delle volte è automatico e non consapevole.
I danni di questo disturbo possono arrivare fino all’alopecia, a dermatiti della pelle oltre che a compromissioni psicosociali perché la persona potrebbe vergognarsi del proprio aspetto ritirandosi.

Il trattamento della Tricotillomania è la psicoterapia nei suoi approcci Cognitivo Comportamentali. Uno fra i più importanti è l’Habit Reverse Training ovvero si accompagna dapprima la persona a divenire consapevole delle situazioni o degli eventi che scatenano l’impulso a strapparsi i peli e capelli per poi portarlo ad imparare ad utilizzare comportamenti alternativi.
Approcci come l’Act (Acceptance and Commitment Therapy) che vanno a stimolare un atteggiamento non giudicante nei confronti dei pensieri e delle emozioni (che spesso vengono cercate di reprimere) possono apportare benefici alla persona così come tecniche di rilassamento.

Disturbo di Dismorfismo

Il Disturbo di Dismorfismo (prima chiamato dismorfofobia) prevede che il soggetto sia preoccupato per uno o più difetti fisici o per imperfezioni del proprio aspetto fisico che vengono visti come brutti, non attraenti, o addirittura deformi. Tali imperfezioni sono soggettivamente riferite come ripugnanti, mentre sono solo lievemente osservabili agli occhi di una terza persona.
Questi pensieri negativi non riescono ad essere calmati nemmeno a seguito delle numerose rassicurazioni dei familiari o delle persone vicine rispetto all’avere un aspetto del tutto normale.

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