Centro Mindfulness Firenze
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Disturbo paranoide di personalità

Jaspers, [1964]:

vignetta sul disturbo paranoide di personalità«Il paranoico pieno di stoica tranquillità e di disprezzo, che cammina con dignità e gravità e non si cura della gente comune che gli sta intorno; lo sguardo penetrante della paranoica,  la sua espressione di superiorità, la diffidenza che esamina tutto, piena di irritazione».

“A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.” (Giulio Andreotti)

Uno degli aspetti centrali del disturbo paranoide di personalità è la tendenza del soggetto, rigida e pervasiva, ad interpretare le parole ed i comportamenti degli altri come minacciosi. Il mondo è percepito come malevolo e visto di conseguenza sia con sospettosità che con un stile di vita ritirato e solitario. A causa della rappresentazione che il soggetto paranoico ha del sè e degli altri e del mondo la sua attenzione selettiva sarà centrata su qualsiasi informazione proveniente dall’esterno che confermi la propria sospettosità.

 “Ho visto quella ragazza per strada che parlava con un suo amico e ho pensato che stavano a dire male di me come se ce l’avessero proprio con me, ho detto qua mi fanno male”

Come conseguenza allo stato di minaccia, il paranoico vive un alto e costante livello di tensione funzionale ad essere sempre pronto a fronteggiare un pericolo con emozioni prevalenti quali la rabbia, proprio per la loro tendenza a leggersi vittime dell’ingiustizia di un mondo ostile e sprezzante, e ansia e tristezza quando accedono a quel tema per loro estremamente doloroso dell’esclusione, proprio perché non voluto.

Il trattamento del disturbo paranoide di personalità

Proprio per i temi di sospettosità e diffidenza nei confronti degli altri, e di conseguenza della figura del terapeuta, il trattamento con un paziente paranoico è sicuramente complesso. Il paziente è circospetto, sospetta, vorrebbe fidarsi ma non riesce in alcun modo. I tentativi che fa di entrare in rapporto con un’altra persona tendono a confermare come sia disastroso e pericoloso fidarsi.

Lo scopo è quello di individuare gli stati mentali che caratterizzano il nucleo centrale del disturbo ma solo dopo aver creato, fin dai primissimi incontri, una buona relazione terapeutica, obiettivo come detto estremamente complicato.

 

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