Le Fobie Specifiche
All’interno dei Disturbi d’ansia nel DSM troviamo anche la sezione relativa alle fobie specifiche.
Con questa condizione si intende una paura o ansia marcata nei confronti di una situazione specifica o di un oggetto particolare (volare, altezze, animali, iniezioni, sangue).
Nei soggetti affetti da fobie specifiche tali situazioni scatenano sempre sensazioni di ansia e di paura, nei bambini questo può tradursi anche in pianto o nell’immobilizzazione.
A seguito di ciò la persona si trova a mettere in atto evitamenti dell’oggetto o situazione in questione e la paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale pericolosità che tali eventi rappresentano. La persona, infatti, è consapevole e riconoscere la propria paura come eccessiva.
Non è infrequente riscontrare la compresenza di più fobie specifiche.
Il punto cardine è che l’ansia e la paura del soggetto sono riferiti in modo esclusivo soltanto nel contesto specifico della situazione o dell’oggetto fobico (stimolo fobico).
Alcuni sono gli stimoli fobici più comuni:
- Animali: ragni (aracnofobia), serpenti (ofidiofobia), insetti (entomofobia), cani (cinofobia), uccelli (ornitofobia).
- Ambiente: altezze (acrofobia), acqua, e temporali
- Sangue e iniezioni: vedere il sangue, ricevere una puntura.
- Situazionale: spazi chiusi (claustrofobia), volare (aviofobia), ascensori, ponti.
- Altre: soffocare, pagliacci, bambole, rumori forti, emetofobia (vomitare)
Spesso sono considerati aspetti del carattere e non trattati.
Tendono a essere cronici, con oscillazione fra periodi di maggiore e minore intensità.
Trattamento delle fobie specifiche
La terapia che si è rivelata più efficace con ottimi risultati è il trattamento basato sull’esposizione ascrivibile ai percorsi di Terapia Cognitivo Comportamentale.
In tal senso si espone in vivo o in immaginazione la persone ad entrare gradualemente in contatto con il proprio stimolo fobico in modo che la persona possa desensibilizzarsi. Si accompagnano tecniche di rilassamento muscolare che aiutino la persona a fronteggiare l’attivazione ansiosa. Acccanto a questo tecniche cognitive possono essere di supporto alle sedute di esposizione.