Centro Mindfulness Firenze
Close

Disturbi della sessualità

Definizione
vignetta sui disturbi della sessualità

Indichiamo come disturbi della sessualità tutte quelle anomalie che ostacolano il ciclo di risposta sessuale e che causano notevole disagio e difficoltà interpersonali. Per comprendere meglio questa definizione può essere utile descrivere sinteticamente le varie fasi di tale ciclo e le sue componenti centrali:

Fase 0 (Desiderio) : potremmo definire questo come  uno stato di tensione emotiva che porta a cercare di raggiungere l’oggetto del proprio interesse, in cui il corpo non subisce alcuna modificazione visibile.

Fase 1 (Eccitazione): estremamente variabile in ogni soggetto e consiste in una serie di modificazioni fisiologiche, sensoriali, che possono coinvolgere tutti e cinque i nostri sensi, che psichiche, come l’immaginazione. Le principali modificazioni sono l’accelerazione cardiaca, tensione muscolare e erezione del pene nell’uomo mentre nella donna vasocongestione pelvica, lubrificazione e dilatazione della vagina.

Fase 2 (Plateau):  in questa fase assistiamo ad un aumento progressivo dell’eccitazione e delle relative modificazioni fisiologiche che ha una durata estremamente variabile da persona a persona a seconda delle stimolazioni e delle preferenze di ognuno di noi.

Fase 3 (Orgasmica):  tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti in questa fase trova la sua liberazione provocando sensazioni molto intense e piacevoli, accompagnate da una vera e propria perdita di controllo.

Fase 4 (Risoluzione): In questa ultima fase il corpo dell’uomo ritorna a uno stato rilassato con conseguenti modificazioni fisiologiche; il sangue che riempiva gli organi genitali drena rapidamente, anche il respiro, il battito cardiaco e la pressione sanguigna ritornano ai livelli normali. Durante questa fase, mentre le donne, quasi immediatamente, possono essere in grado di rispondere a nuove stimolazioni, gli uomini attraversano un momento, variabile da persona a persona, fisiologicamente refrattario.

Ritornando alla definizione iniziale che abbiamo dato di disturbo sessuale ecco come tali problematiche possono verificarsi in uno o più punti di tale ciclo ed è obiettivo del clinico valutare attentamente come tali fasi si declinano nel soggetto e se tali disfunzioni non siano secondarie a problematiche psicologiche e relazionali primarie.

Tale valutazione è però successiva ad un’anamnesi dettagliata degli aspetti fisici, psichici, relazionali, familiari e socio-culturali della persona poiché i disturbi sessuali possono essere il risultato di molteplici fattori eziologici, sia organici che psicologici che devono essere attentamente valutati dal clinico.

LE DISFUNZIONI SESSUALI

Il DSM-5 descrive i disturbi sessuali come una classe eterogenea che ha come elemento in comune una incapacità del soggetto di avere reazioni sessuali o provare piacere sessuale. Nello specifico evidenziamo:

– Eiaculazione ritardata

– Disturbo erettile

– Disturbo dell’orgasmo femminile

– Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale ipoattivo sessuale

– Eiaculazione precoce

– Disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci

– Disfunzione sessuale  con altra specificazione

– Disfunzione sessuale senza specificazione

 

TERAPIA MANSIONALE INTEGRATA

La terapia elettiva per i disturbi della sfera sessuale è la TMI (Terapia Mansionale Integrata) che ha come obiettivo principale quello di intervenire sugli aspetti emotivi e cognitivi per comprendere le modalità relazionali tipiche del soggetto. Consiste nella prescrizione di una serie di esercizi comportamentali, per la coppia o per il singolo,  che si strutturano in base alla problematica riportata dal soggetto, utilizzando quindi la curva di risposta sessuale, ma che sono focalizzate su quattro fasi fondamentali:

la conoscenza di sé: in questa fase l’obiettivo è comprendere dal punto di vista sessuologico la conoscenza di sé tramite il proprio corpo, attraverso esplorazioni sensoriali, i propri pensieri ed emozioni attraverso un processo di auto osservazione.

la conoscenza di sé e dell’altro:  il proprio partner diventa come uno specchio in cui osservarsi dal punto di vista comportamentale, cognitivo e relazionale per esplorare i giochi di coppia e i desideri di ognuno.

la conoscenza del piacere: attraverso un piacere “egoistico” questa fase ha l’obiettivo di esporre il soggetto al soddisfacimento dei propri desideri vivendo pienamente la non controllabilità della propria emozionale

la conoscenza del piacere della coppia: in questa fase vengono esplorati i comportamenti funzionali a procurare piacere reciproco mentre da un punto di vista cognitivo l’obiettivo è di condividere le emozioni legate all’esperienza presente.

Oltre ovviamente la scomparsa dei sintomi ed il mantenimento dei risultati la terapia ha come obiettivo quello di aiutare nella modificazione di comportamenti e credenze disfunzionali nella sessualità.

Dott. Luca Calzolari
Psicologo Psicoterapeuta
Cell: 3341864993
Email: lucacalzolari@gmail.com

Chiamaci

Vieni a trovarci