Disturbi della sessualità
Definizione
Indichiamo come disturbi della sessualità tutte quelle anomalie che ostacolano il ciclo di risposta sessuale e che causano notevole disagio e difficoltà interpersonali. Per comprendere meglio questa definizione può essere utile descrivere sinteticamente le varie fasi di tale ciclo e le sue componenti centrali:
Fase 0 (Desiderio) : potremmo definire questo come uno stato di tensione emotiva che porta a cercare di raggiungere l’oggetto del proprio interesse, in cui il corpo non subisce alcuna modificazione visibile.
Fase 1 (Eccitazione): estremamente variabile in ogni soggetto e consiste in una serie di modificazioni fisiologiche, sensoriali, che possono coinvolgere tutti e cinque i nostri sensi, che psichiche, come l’immaginazione. Le principali modificazioni sono l’accelerazione cardiaca, tensione muscolare e erezione del pene nell’uomo mentre nella donna vasocongestione pelvica, lubrificazione e dilatazione della vagina.
Fase 2 (Plateau): in questa fase assistiamo ad un aumento progressivo dell’eccitazione e delle relative modificazioni fisiologiche che ha una durata estremamente variabile da persona a persona a seconda delle stimolazioni e delle preferenze di ognuno di noi.
Fase 3 (Orgasmica): tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti in questa fase trova la sua liberazione provocando sensazioni molto intense e piacevoli, accompagnate da una vera e propria perdita di controllo.
Fase 4 (Risoluzione): In questa ultima fase il corpo dell’uomo ritorna a uno stato rilassato con conseguenti modificazioni fisiologiche; il sangue che riempiva gli organi genitali drena rapidamente, anche il respiro, il battito cardiaco e la pressione sanguigna ritornano ai livelli normali. Durante questa fase, mentre le donne, quasi immediatamente, possono essere in grado di rispondere a nuove stimolazioni, gli uomini attraversano un momento, variabile da persona a persona, fisiologicamente refrattario.
Ritornando alla definizione iniziale che abbiamo dato di disturbo sessuale ecco come tali problematiche possono verificarsi in uno o più punti di tale ciclo ed è obiettivo del clinico valutare attentamente come tali fasi si declinano nel soggetto e se tali disfunzioni non siano secondarie a problematiche psicologiche e relazionali primarie.
Tale valutazione è però successiva ad un’anamnesi dettagliata degli aspetti fisici, psichici, relazionali, familiari e socio-culturali della persona poiché i disturbi sessuali possono essere il risultato di molteplici fattori eziologici, sia organici che psicologici che devono essere attentamente valutati dal clinico.
LE DISFUNZIONI SESSUALI
Il DSM-5 descrive i disturbi sessuali come una classe eterogenea che ha come elemento in comune una incapacità del soggetto di avere reazioni sessuali o provare piacere sessuale. Nello specifico evidenziamo:
– Eiaculazione ritardata
– Disturbo erettile
– Disturbo dell’orgasmo femminile
– Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale ipoattivo sessuale
– Eiaculazione precoce
– Disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci
– Disfunzione sessuale con altra specificazione
– Disfunzione sessuale senza specificazione
TERAPIA MANSIONALE INTEGRATA
La terapia elettiva per i disturbi della sfera sessuale è la TMI (Terapia Mansionale Integrata) che ha come obiettivo principale quello di intervenire sugli aspetti emotivi e cognitivi per comprendere le modalità relazionali tipiche del soggetto. Consiste nella prescrizione di una serie di esercizi comportamentali, per la coppia o per il singolo, che si strutturano in base alla problematica riportata dal soggetto, utilizzando quindi la curva di risposta sessuale, ma che sono focalizzate su quattro fasi fondamentali:
– la conoscenza di sé: in questa fase l’obiettivo è comprendere dal punto di vista sessuologico la conoscenza di sé tramite il proprio corpo, attraverso esplorazioni sensoriali, i propri pensieri ed emozioni attraverso un processo di auto osservazione.
– la conoscenza di sé e dell’altro: il proprio partner diventa come uno specchio in cui osservarsi dal punto di vista comportamentale, cognitivo e relazionale per esplorare i giochi di coppia e i desideri di ognuno.
– la conoscenza del piacere: attraverso un piacere “egoistico” questa fase ha l’obiettivo di esporre il soggetto al soddisfacimento dei propri desideri vivendo pienamente la non controllabilità della propria emozionale
– la conoscenza del piacere della coppia: in questa fase vengono esplorati i comportamenti funzionali a procurare piacere reciproco mentre da un punto di vista cognitivo l’obiettivo è di condividere le emozioni legate all’esperienza presente.
Oltre ovviamente la scomparsa dei sintomi ed il mantenimento dei risultati la terapia ha come obiettivo quello di aiutare nella modificazione di comportamenti e credenze disfunzionali nella sessualità.
Dott. Luca Calzolari
Psicologo Psicoterapeuta
Cell: 3341864993
Email: lucacalzolari@gmail.com