Laura, cameriera di 28 anni, da mesi non riesce a recarsi a lavoro in autonomia in quanto ha paura che si possano ripresentare i sintomi ansiosi…ricorda con esattezza la sensazione di soffocamento e la paura di morire che ha vissuto per la prima volta in macchina mentre si recava a lavoro.
Disturbo da Attacchi di Panico: significato
Il disturbo da attacchi di panico è un disturbo caratterizzato dalla presenza di attacchi di panico, agorafobia e ansia anticipatoria.
Ansia e Paura
L’ansia e la paura sono emozioni normali, che proviamo tutti.
Queste emozioni hanno la funzione di segnalare situazioni pericolose o spiacevoli e, entro certi livelli, sono necessarie a ciascuno di noi perchè ci consentono di affrontare le situazioni temute ricorrendo alle risorse mentali e fisiche più adeguate. Infatti attivano il sistema di allarme e sopravvivenza, che ci permette di rispondere al meglio anche nelle situazioni più difficili, attraverso la reazione detta “fight or flight or freeze”: simao pronti a scappare, a lottare o ad immobilizzarci, pur di sopravvivere.
Cosa succede, però se questa reazione non avviene solo mentre stiamo scappando in un bombardamento aereo o inseguiti da un cane ringhioso? La risposta è: l’attacco di panico.
Sintomi dell’attacco di panico
Si parla di attacco di panico quando l’ansia o la paura provate sono intense e si scatenano a ciel sereno, senza un apparente motivo che le giustifichi.
Negli attacchi di panico i sintomi sperimentati sono almeno 3 tra i seguenti:
Palpitazioni, tachicardia (cuore accelerato)
sudorazione
tremori, formicolii
dolore o senso di pesantezza al petto
nausea, crampi addominali
sensazione di instabilità e sbandamento, vertigine
derealizzazione (senso di distacco dalla realtà: la realtà esterna appare strana ed irreale)
depersonalizzazione (sensazione di distacco dal proprio corpo)
brividi o vampate di calore
paura di morire
paura di impazzire o perdere il controllo
C’è chi sperimenta attacchi di panico isolati, nel corso della vita e chi, invece, ne sperimenta più di uno. In questo caso gli attacchi di panico si associano anche a: ansia anticipatoria e agorafobia.
Ansia Anticipatoria: significato
Si parla di Ansia anticipatoria quando si struttura la paura che l’attacco di panico possa ripresentarsi. Così la persona sperimenta anche un’ansia meno intensa ma più cronica al di fuori dei momenti in cui si verificano gli attacchi di panico.
Agorafobia: significato
Si parla di Agorafobia (dal greco: agorà, la piazza del mercato, luogo tipicamente caotico e affollato) quando il soggetto sperimenta la paura di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto. I timori agorafobici riguardano tipicamente situazioni quali l’essere fuori casa da soli, l’essere in mezzo alla folla o in coda, viaggiare in automobile o con altri mezzi di trasporto (ad esempio, treni o autobus). Le situazioni temute vengono evitate oppure sopportate con molto disagio o con l’ansia di avere un attacco di panico, e non di rado affrontate con la presenza di un compagno.
Claustrofobia: significato
Spesso l’agorafobia si accompagna anche alla claustrofobia: questa è la paura di trovarsi in luoghi chiusi, angusti, senza la possibilità di uscire. Una paura claustrofobica tipica è l’ascensore, ma anche stanze chiuse, il cinema, ristoranti o l’aereo sono luoghi temuti e, spesso, evitati.
Stile di vita del soggetto con Disturbo da Attacchi di Panico e Agorafobia
Le persone con disturbo di panico vedono la propria esistenza pesantemente condizionata dall’ansia relativa alla comparsa di nuovi attacchi, dagli evitamenti e dai comportamenti protettivi che mettono in atto per fronteggiare la
propria condizione.
Trattamento del Disturbo da Attacchi di Panico
Dal disturbo di panico si può guarire.
Il disturbo di panico se adeguatamente trattato, evolve, in un numero significativo di casi, nella direzione di un sostanziale recupero.
Ma prendiamo in considerazione tre trattamenti principali:
Psicoterapia cognitivo-comportamentale
Mindfulness
Farmaci
Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
Nel trattamento del disturbo di panico con (o senza) agorafobia, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato ampiamente e scientificamente la propria efficacia. Si tratta di un tipo di psicoterapia in cui paziente e terapeuta sono attivamente impegnati nella comprensione del problema e nella condivisione di obiettivi terapeutici concreti e verificabili.
Nel corso del trattamento la persona portatrice del disagio è aiutata a prendere consapevolezza dei circoli viziosi del panico e a liberarsene gradualmente attraverso l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali.
Vengono fornite al paziente:
informazioni sul disturbo, in particolare le sue modalità di insorgenza e mantenimento
tecniche per la gestione dei sintomi dell’ansia
tecniche per individuare e modificare i pensieri negativi responsabili dello scatenarsi dell’attacco.
tecniche di esposizione che aiutano il paziente ad aumentare la tolleranza ai sintomi fisici tipici del panico.
Il programma infatti aiuta a prendere un contatto gentile con i propri contenuti mentali, pensieri ed emozioni, così da ridurre l’evitamento esperienziale che spesso è alla base del mantenimento del disturbo stesso.
Farmaci
Farmaci di ultima generazione che non danno dipendenza nè interazioni con altri trattamenti in atto sono spesso risolutivi, soprattutto quando associati alla psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Farmaci come gli antidepressivi (paroxetina, sertralina, venlafaxina, vortioxetina, fluvoxamina, citalopram, escitalopram e altri ancora) danno dei benefici importanti già dopo le prime 3 settimane di trattamento.
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